La prevenzione… quando?
Circa un anno fa la zona vesuviana e quella immediatamente a ridosso del nostro comune è stata oggetto di diversi incendi di natura anche dolosa che hanno minato inevitabilmente sia la flora che la fauna dei posti oggetto di roghi indiscriminati e sia in alcuni casi le capacità respiratorie di ognuno di noi.
E’ rimasta impressa indelebilmente nelle memorie di ognuno di noi la scena del monte Somma e del nostro Vesuvio lambito dalle fiamme ed il volo dei canadair intenti allo spegnimento dei continui focolai presenti.
Con questo post circa un anno fa abbiamo cercato di richiamare alle proprie responsabilità chi doveva occuparsi di prevenire parte di questi fenomeni soltanto attuando nei tempi previsti le ordinanze di pulizia delle aree a verde abbandonate ed a tutte le fonti di possibile innesco presenti sul nostro territorio e nelle zone limitrofe. E’ indubbio, infatti che gli incendi si propagano con maggiore probabilità e velocità in presenza di aree incolte le quali molto spesso diventano anche ricettacolo di rifiuti di ogni genere.
Successivamente al nostro post ci siamo soffermati su un’area immediatamente confinante con il Comune di Cercola, compresa tra via Virginia Woolf, via Argine (lato Napoli) e via Matteotti sul versante di Cercola.
Tale area (circa 16.000 metri quadri) è delimitata da uno striscione che riportiamo di seguito (foto di qualche settimana fa!):
essa è sottoposta a sequestro almeno dal luglio 2016 quando fu sgomberato un campo Rom presente da diversi anni (qui si può leggere l’articolo dell’epoca).
Lo striscione non promette nulla di buono in quanto oltre a riportare “AREA SOTTOPOSTA A SEQUESTRO GIUDIZIARIO” ci informa che ne è “VIETATO L’INGRESSO” e fin qui nessun problema ma sopratutto ci segnala un non meglio specificato “PERICOLO RIFIUTI“.
Bene, anzi male, questo vistoso striscione non ci ha mai tranquillizzato per niente ed il fatto che all’interno di tale area ci fossero sterpaglie incolte da oltre un anno (oggi dal sequestro di anni ne sono passati almeno due ma l’area era così anche prima e diversi incendi nel tempo si sono verificati!) ed al suo interno dei rifiuti non identificati, ci ha fatto scattare un campanello d’allarme per il quale abbiamo scritto alle autorità preposte al fine di comprendere qualcosina in più. Contemporaneamente ci siamo informati sulle possibili azioni da compiere per scongiurare ogni eventuale ulteriore pericolo per la salute e la sicurezza di tutti i cittadini.
Pertanto il giorno 01/09/2017 abbiamo inviato una PEC a tutti gli organi preposti compreso il Sindaco di Cercola ed il Sindaco di Napoli per ottenere delle rassicurazioni e/o chiarimenti e suggerendo la possibilità di un dissequestro temporaneo al fine di ripulire almeno delle erbacce rovi ed ogni altre fonte di innesco l’area in questione.
Dopo un primo rimbalzo delle email (e conseguenzialmente di responsabilità) tra gli uffici del Comune di Napoli, senza risposta alcuna, ci siamo recati in VI Municipalità al tavolo della commissione Ambiente e ci è stato riferito che oltre alle indagini la questione era stata passata alla Polizia Ambientale. Inoltre in forma neppure tanto velata ci veniva fatto capire che il terreno era di proprietà di qualche pezzo da 90 della criminalità organizzata campana. Circa qualche trimestre fa abbiamo avuto occasione di parlarne con il Vicesindaco di Napoli il quale ci ha riferito che la questione è sotto controllo e che quanto prima si sarebbe provveduto compatibilmente con le risorse economiche disponibili a bonificare la zona.
Nonostante le laconiche ed incomplete risposte del Comune di Napoli dal fronte del Comune di Cercola nessuna risposta è mai pervenuta e nella PEC suggerivamo di attuare, come da ordinanza 56 del 2017 (che potete leggere qui!) l’eventuale irrogazione delle sanzioni nonché la denuncia per inadempienza alle autorità giudiziarie competenti. Eventualmente al fine di scongiurare eventuali pericoli per la salute dei cittadini entrambi i Sindaci avrebbero potuto esercitare i loro poteri previsti dagli art. 50 e 54 del TUEL che gli consentirebbero di agire in danno del/i proprietario/i inadempiente/i.
Nulla ci sembra accaduto fino ad oggi ed una nuova estate ci attende senza che nessuno si occupi di questa faccenda tentando di farsene carico una volta per tutte.
A suffragio di quanto riferitoci a suo tempo in questo articolo di poche ore fa il Vicesindaco di Napoli dichiara: “Il Campo Rom di via Virginia Woolf e il terreno sotto sequestro di via Carlo Miranda, due terreni “caldi” di Ponticelli: “sono due siti da bonificare, questo è un argomento che si affronta in una programmazione molto più ampia tra i vari assessori. Bonificare quei terreni richiede un investimento economico che al momento il comune di Napoli non può sostenere, dato che ha le casse bloccate. In via Carlo Miranda, in particolare, era stata istituita una fabbrica abusiva, dove venivano sversati e incendiati i rifiuti. Adesso sono rifiuti combusti e sono sotto sequestro, c’è un processo in corso.”
Insomma, ancora una volta, ci viene riferita la solita cantilena che “senza soldi non si cantano messe” e ci invitano a resistere (non si sa quanto!) sperando che la provvidenza, almeno Lei, faccia la sua parte!
Proprio questa sera sarà presente a supporto della campagna elettorale dell’uscente Sindaco di Cercola, il Sindaco di Napoli e potrebbe essere una buona idea poter chiedere ad entrambi che intenzioni hanno per affrontare la faccenda!
E’ vero che dobbiamo essere positivi e propositivi, ma non Vi sembra il caso di fare qualcosa?
Insomma qualche passerella in meno e qualche decisa azione ed informazione in più, invece di dirci sempre che non si può fare niente, non guasterebbe, che ne dite?
Domani, molto sommessamente, vorremmo provare a chiederlo!
O forse è una domanda da evitare, secondo Voi, per non rovinargli (ad entrambi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali!) la festa?