ALLA FASCIA (TRICOLORE) VOSTRA!

di Movimento Cercola · Pubblicato 4 Maggio 2018 · Aggiornato 4 Maggio 2018

Secondo la Circolare del Ministero dell’Interno, n. 5/1998 un sindaco in carica può indossare la fascia tricolore esclusivamente in occasioni ufficiali escludendo qualsiasi altro utilizzo in veste di privato cittadino.

Il Sindaco di Cercola Vincenzo Fiengo a fine mandato ha pensato bene di regalarci l’ultimo colpo di coda. Non pago di essersi presentato con ben otto liste, in barba ad ogni regola ha deciso, da tempo, di impostare la sua campagna elettorale su una foto nella quale indossa la fascia tricolore.

Anche il suo comitato elettorale oltre ai manifesti presenti in città e le pagine propagandistiche su qualche testata locale e online (ad esempio su “L’Ora Vesuviana” a pagina 6 del numero di Aprile 2018) lo ritraggono ornato dalla citata fascia tricolore.

Più volte il Presidente della Repubblica ha sospeso sindaci che, della fascia tricolore, ne facevano un uso distorto e un abuso “propagandistico” veicolato dal suo valore altamente simbolico. L’alto ruolo istituzionale svolto dal Sindaco impone, infatti, un uso corretto e conveniente della fascia stessa nell’avvertita consapevolezza della dignità e del decoro della carica, tale da non scalfire la realtà dello Stato come elemento di unità giuridica, nel cui ambito ogni cittadino è tenuto a partecipare al mantenimento dei valori che lo caratterizzano e lo fondano.

Insomma la fascia tricolore rappresenta un simbolo che appartiene a tutti i cittadini e non può essere usato in maniera tanto sconsiderata fingendo di non conoscerne il suo intrinseco valore.

Ci sono pochi casi in tutta Italia nei quali i Sindaci come quello di Cercola in questo frangente, abbiano indossato, abusandone, durante la campagna elettorale, il simbolo che rappresenta valori molto al di là del proprio smisurato ego.

Per questi motivi, gli attivisti del MoVimento 5 Stelle Cercola, ritenendo tale comportamento passibile di censura, hanno inviato una segnalazione alla Presidenza della Repubblica ed alla Prefettura di Napoli per segnalare quanto avvenuto che è ben documentato anche dalle foto che seguono: