Democrazia partecipata.
La nuova politica o vecchia che proponiamo ormai dimenticata da molti è la politica partecipata.
Ad oggi ogni volta che si parla di politica, si pensa ad un onorevole o senatore che ricopre una carica istituzionale, un immagine dove ti fa sentire su di un gradino più basso nei suoi confronti, persona che vai a chiedere il “favore”, irraggiungibile una volta eletto.
Ma noi che seguiamo il movimento crediamo alla democrazia partecipata, cioè il cittadino che si occupa dei problemi intorno a se.
“Quando dei cittadini si attivano occupandosi dei problemi intorno a loro, è la che comprendono di come avviene un processo sociale per la risoluzione di problemi e in quel momento si capisce che l’unione dei cittadini fa interessare la politica”.
Oggi la politica non è una battaglia tra bianchi e neri, centrodestra e centrosinistra, non è una lotta calcistica non è una lotta tra candidati, ma è prendersi a cuore i problemi che ci circondano.
Perché la democrazia partecipata? Perché da una parte si abitua ai cittadini a chiedere alla politica quali sono le priorità per il territorio, incomincia a sentire suo quello che ha partecipato e poi lo difende dai vari atti vandalici a opera avvenuta, ad esempio un parco.
Se invece ci affidiamo ai soliti noti che dopo essere eletti scompaiono o fanno opere per spendere soldi e non spende soldi per fare opere, continueremo solo a stare in questo circolo vizioso senza arrivare a niente.
Oggi bisogna che tutta la cittadinanza scende in campo occupandosi del nostro amato paese.
Io ci credo e tu?