Aboliamo la pubblicità al gioco d’azzardo

Sarebbe un provvedimento provvidenziale.

Attualmente sono 800.000 le persone (e le famiglie) che hanno sviluppato la Dipendenza al gioco d’azzardo, una delle peggiori dipendenze poichè difficile da curare in quanto difficile da riconoscere.

Solo quando arriva alle cronache televisive l’ipocrisia dei più si rende evidente con proclami (i politici) e le emozioni e le proteste dei “consumatori passivi”. Dura sempre meno. Poi, si passa oltre. Abbiamo dimenticato già Mario Castaldi suicida a 19 anni vittima del gioco d’azzardo (video poker) e Luigi Preiti l’attentatore fuori palazzo Chigi che ferisce due carabinieri. E quanti ce ne sono che rovinano famiglie spendendo tutto, ma proprio tutto quello che hanno, tutti i giorni. I drammi familiari sono una ecatombe da fermare.

I soli giochi sono un mondo di 2 mila concessionari, 5 mila gestori, 100 mila esercizi, 400 mila slot machine, dichiara il capo dei Monopoli Luigi Magistro che si occupa ora di ripulire le concessionarie dalle influenze mafiose.

L’esperto dichiara che le ludopatie non costituiscono un problema poichè sono meno di quanto dichiarato dai media. Invece sono molte di più. Si tratta di un fenomeno gravissimo di salute pubblica e di una minaccia per tutti.

Il ministro Balduzzi (un medico che aveva chiaro il problema) del governo Monti, decretò che le slot non potevano stare a meno di 500 metri da scuole, chiese ed ospedali. Praticamente rese difficile la loro diffusione aderendo ad una forma di profilassi che in Svizzera è già in vigore. Ebbene, del decreto non vi è più traccia.

Giovanni Endrizzi del M5S denuncia nel suo intervento al senato il 22 maggio scorso, gli interessi trasversali dei politici e dei loro figli alla estensione della diffusione del gioco d’azzardo.

Vi propongo il mio punto di vista  psicolgico sull’argomento nelle considerazioni che seguono.

 

Il giocatore accanito

Chi guarda un giocatore di videopoker che mette la moneta o la banconota nella macchinetta può rimanere colpito dalla impassibilità del suo sguardo e dalla innaturalezza del movimento.

Il giocatore accanito può esprimersi al meglio e rimanere irretito dal marchingegno e fare in questo modo esperienza di rigidità catatonica, sguardo assente perso nel vuoto, trans ipnotica e spersonalizzazione.

L’autoipnosi in cui cadono loro malgrado i giocatori compulsivi, non è quella che usiamo per aiutare le persone ma della forma patologica di cui la sanità pubblica ne sa già abbastanza perchè venga proibita questa forma di gioco.

In Italia se ne contano ormai molte migliai di giocatori di videopoker e slot modificate per ottenere il massimo vantaggio. (Per Roberto Saviano coloro che hanno acquisito una dipendenza al gioco patologico ne sono 800.000). Ma cosa intendo per vantaggio. Intuitivamente quello che rappresenta un vantaggio per il gestore dell’apparecchiatura elettronica e per tutti quelli che ne traggono profitto, in primo luogo le organizzazioni mafiose come asserisce l’associazione Libera, si configura come uno sfruttamento, una estorsione, un raggiro o una truffa con destrezza, nei confronti del malcapitato cliente. Basta guardare chi è il malcapitato cliente dando un occhiata nei centri che detengono le macchinette. Ebbene, solo a uno che ha degli interessi notevoli da difendere viene di negare la realtà. E’ una realtà squallida fatta di persone che non siamo abituati a vedere in tali posti, ovvero, che era da molto tempo che non si vedevano: veri e propri isolati, depressi che, come dice qualcuno “si diverte” a premere un pulsante ritmicamente il quale gli da come risultato la schermata di immagini in cui sono presenti degli oggetti rappresentati e si ascolta una musichetta che contribuisce a fornire un certo “ambiente” psicologico. L’ambientazione è molto simile a una gabbia di Skinner.

Andatela a vedere sul web, era quella dove si svolgevano la maggior parte degli esperimenti di condizionamento sugli animali. Adesso non è facile vederla nei laboratori di ricerca ma una sala di slot machine ne da una immagine quasi sovrapponibile; solo che invece che le cavie ora ci sono delle persone. Ebbene quelle persone che incontrate andando a sbirciare a caso in un momento qualsiasi, sono tutte malate di dipendenza da slot machine. Se poi domandate a uno a caso se ciò è vero vi risponderà certamente di no e lo farà manifestandovi tutto il suo dissenso per l’offesa che gli avrete arrecato. Ma dare una occhiata non basta nè per conoscere bene come funziona una gabbia di Skinner, nè per rendersi conto di quanto i giocatori sorpresi a “giocare” a videopoker o alle slot siano ammalati. Allora bisogna sapere che a partire dagli anni 20 del secolo scorso i ricercatori che si ispiravano al comportamentismo applicavano agli animali la teoria del riflesso condizionato e del cosiddetto condizionamento classico e operante.

Il riflesso condizionato fu scoperto da Pavlov in Russia per cui ebbe il Nobel per la medicina nel 1910. I suoi studi sperimentali utilizzando i cani sfruttavano la risposta fisiologica della salivazione dell’animale (riflesso) davanti a uno stimolo (la vista del mangiare). L’animale, come accade anche a noi, incomincia a salivare già quando gli si presentano i preparativi, come quando gli mostriamo con qualche segnale anticipatore l’intenzione di dargli da mangiare. Pavlov chiamò condizionamento questi segnali anticipatori che inducevano la risposta di salivazione. Egli associò diversi di questi segnali che anticipavano in vario modo l’arrivo della scodella con il pasto per l’animale (chaining). Faceva precedere il pasto dal suono di un campanello e prima ancora da altri stimoli in modo da creare una catena di eventi tutti dipendenti tra loro.

Il condizionamento ottenuto da Skinner, diversamente da Pavlov, induceva dei comportamenti dell’animale, cane, gatto, topo o soggetto umano che fosse, indotto da uno stimolo come per esempio bere da un rubinetto dal quale esce acqua solo se si tocca una levetta o si fa qualche altro atto o comportamento complesso, per tale motivo fu denominato “rispondente”. Vedere nelle gabbie di Skinner un topolino premere compulsivamente una levetta per ottenere come premio una goccia d’acqua zuccerata non era raro. Agli animali venivano indotti in questo modo una serie di comportamenti di complessità diversa. Lo schema di ricerca viene applicato per addestrare gli animali da circo e i cani da salvataggio e per molti usi nobili. Inoltre, le metodiche comportamentiste sono applicate dagli psicologi che intendono liberare i bambini da alcune abitudini malsane come la pipì a letto, la forte aggressività o le dipendenze patologiche, eliminare cattive abitudini o facilitarne di buone.

E siamo adesso giunti al nostro problema. Quante differenze potete osservare guardando un topolino in una gabbia di Skinner e un signore davanti a una slot?

 

 

 gabbia di SkinnerGiocatori e slot

Quali sono le differenze ?

 

Raramente ne parla la televisione e lo fa solo in certe occasioni come per l’attentato di Luigi Preiti ai danni di Giuseppe Giangrande nei pressi di Palazzo Chigi il primo maggio scorso. Non esagero se affermo che ho il forte sospetto che la politica e le istituzioni vogliono nascondere la verità. Ci sono centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di cure per una malattia di cui lo stato si è reso responsabile nei loro confronti e che sfrutta in quanto riceve risorse economiche di cui non fa a meno. Non è però sicuro il vantaggio economico per lo stato, bisognerebbe fare un bilancio tra le entrate che procurano i malcapitati e le spese per il danno sociale, sanitario e culturale che questa perversa attrattiva genera. Potremmo definire questo stato una macchina senza conducente (contrariamento agli auspici di Bertolth Brecth) e quindi senza un’ anima.

Ancora adesso, sebbene siano calati i consumi, il gioco e le scommesse in generale viene indicata come la prima delle fonti da cui rastrellare risorse economiche al pari dell’alcool e del tabacco. Ma, mentre la vendita del tabacco ha subito restrizioni negli anni scorsi per cui non è ammessa più la pubblicità, ciò non è ancora per l’alcool e per il gioco d’azzardo per la cui promozione attraverso la pubblicità vengono spese ingenti somme con l’obiettivo di reclutare quanti più giocatori alle slot machine. E’ fuori dubbio che quella valanga di denaro proviene dallo sfruttamento di migliaia  e migliaia di giocatori accaniti che spendono ogni giorno centinaia di euro. Molti si sono rovinati.

Le vicende luttuose e i fatti di cronaca sono solo la punta dell’iceberg e i responsabili della pubblica amministrazione o fanno finta di non vedere oppure giustificano gli ammalati da gioco compulsivo dicendo che sono pochi stupidi in confronto a quelli che giocano con l’intenzione di divertirsi. Nulla di più falso!

La principale motivazione che induce a giocare in modo compulsivo è la speranza di vincita. Il giocatore, davanti ai numerosissimi fallimenti che subisce ogni volta che perde tiene presente, in un contesto mentale fuori dalla razionalità, soltanto quelle rare volte che ha vinto. Forse addirittura una sola.

E’ proprio così, il centro cerebrale della gratificazione produce endorfine che stimolano la tendenza a produrre il comportamento che ha generato tale produzione. Il topolino agisce con la zampetta sulla leva secondo la volontà dello sperimentatore. Se voglio indurre nell’animale una compulsione faccio così (proprio come nel film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick ). Aspetto che il topolino abbia sete. Lui girerà per l’angusta gabbietta fino a produrre per caso il movimento sul pulsante che fornisce una goccia d’acqua zuccherata (la gratificazione).

Nell’essere umano la gratificazione è una prima vincita precoce rispetto alla frequenza media della gratificazioni (vincite) successive, abbastanza notevole e inattesa quindi. Il topolino apprende fin dalla prima volta (vedi gli esperimenti di Tolman sul labirinto e quelli di Seligman sullo scampato pericolo) che quello è il metodo giusto per essere soddisfatto. Il giocatore può impiegare il ragionamento per gestire il controllo ma tra poco non funzionerà più dal momento che il suo sistema della gratificazione è stato già messo in moto ed è fuori dal controllo razionale in molte persone. Il topolino continua a premere per ottenere la goccia d’acqua zuccherata. Ha appreso come si fa: allo stimolo c’è sempre una risposta. Ma a questo punto lo sperimentatore non gli fornirà più la risposta ogni volta che il topolino preme sulla levetta ma, diciamo, solo una volta ogni tre premute. In seguito, cambierà ancora il ritmo della risposta, per esempio ogni 10 volte, e poi a caso ma dopo centinaia di premute. In effetti se vi mettete al posto del topo anche voi reagireste allo stesso modo. Questa tecnica del premiare a caso viene detta “Schema a rinforzo intermittente” . Secondo Garry Martin e Joseph Pear ce ne sono otto di questi schemi.

Vediamo adesso il signore davanti alla slot. Egli continuerà a giocare con l’intenzione di smettere non appena avrà consumato quello che perderà dal giocare 20 euro. Accade che il sistema è stato programmato per risposte di vincita di una certa frequenza ma accade anche che il candidato non appena si sente già rassegnato ad andarsene riceve un’altra vincita. Questa volta molto grossa, mettiamo 200 euro. “Stupendo! Con appena 16 euro spesi ne ho vinti 200!” si dirà in silenzio tra se e se. A questo punto o continuerà a giocare o se ne andrà a casa contento rimane fortemente nella sua mente il segnale. E’ già stato quasi completamente condizionato. Le volte successive al condizionamento, alla soddisfazione del centro dell’appagamento cerebrale si sommerà anche la suggestione ipnotica dello schermo per cui, contro la sua volontà non si riuscirà a staccare fino a che non avrà terminato i soldi. E’ sopraggiunta la fase della trans di cui ci accorgiamo quando una forza misteriosa e potente ci mantiene davanti allo schermo e dobbiamo fare seri sforzi per staccarcene.

Oggi i costruttori di slot hanno fatto in modo che il giocatore, diversamente a prima, giochi molti soldi in poco tempo. Una volta non si perdeva molto perchè bisognava introdurre un gettone, tirare una leva ed aspettare che il rullo si fermasse. Giocando 2 ore e ammettendo il costo di un gettone di 50 centesimi al massimo si poteva perdere 50 euro. Adesso è possibile perdere molti soldi in meno tempo e considerando che un giocatore sta mediamente 4 ore davanti all’apparecchio, in un giorno è in grado di perdere anche 1000 euro in quel lasso di tempo. Anche perchè adesso gli apparecchi funzionano molto più velocemente con pulsante anzichè la leva e con carte di debito anzichè gettoni. Chi si trovava a vedere un topolino soggetto al programma di condizionamento intermittente non immaginava quello che gli era accaduto e poteva pensare che fosse impazzito da come premeva la levetta della gratificazione. Ma si poteva vedere anche gatti, cani e altri animali intenti a percorrere complicati itinerari e a fare le cose più strane come aprire una porta, attraversare un cerchio di fuoco o una foca tenere sul muso una palla.

Allora, avete trovato la differenza tra il topolino nella gabbia di Skinner e il giocatore alla slot?

Non ve ne sono. Intanto ancora tanti padri di famiglia stanno rovinando loro e la loro famiglia per qualcosa di cui hanno vergogna ma di cui non hanno ancora bene presente quanti danni potrà provocargli. Purtroppo queste persone o non si rendono conto o hanno tale vergogna per quello che fanno e per come non riescono a liberarsene che fanno ne più ne meno come gli ammalati gravi di dipendenza da fumo o da droghe o da alcool o da pornodipendenza, nascondono il problema. Ciò li rende invisibili a chi ha interesse a minimizzare per lucrare quanto più indiasturbato. Skinner preconizza nel suo scritto Walden two del 1948 la fuga da una condizione alienante della società (Tradotto in italiano Walden due La nuova Italia 1975).

Bisogna aiutarli e lo possiamo fare chiedendo e ottenendo l’abolizione della pubblicità di tutti i giochi d’azzardo.

 

 

 

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Una risposta

  1. Francesco ha detto:

    a tal proposito segnalo SENZASLOT.IT (anche su facebook) 🙂

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