Filastrocca degli scouts senza “scuorno” e delle promesse da marinaio.
C’era una volta, in un paese abitato da cittadini un po’ sornioni, un gruppo di entusiasti e spensierati amici nonché attivisti del M5S sotto al loro gazebo, come avveniva ogni domenica da diversi anni, che accoglievano i cittadini curiosi delle iniziative del M5S e per fare amicizia con gli entusiasti e sorridenti attivisti sempre disponibili quando all’improvviso, nel pieno dei festeggiamenti del compleanno di una attivista e dei 464 voti ottenuti, si avvicinarono al gazebo con molta circospezione, alcuni uomini poco entusiasti e un tantino preoccupati.
Gli attivisti conoscevano questi uomini strani che si occupavano di politica alla vecchia maniera e quasi sempre riuscivano ad evitarli ed allontanarli dal loro gazebo sempre allegro ma quel giorno, gli uomini strani, ribattezzati dal narratore della presente “scouts senza scuorno”, iniziarono ad interessarsi alle attività dei ragazzi del M5S e delle loro iniziative per il miglioramento della cittadina e del bene comune.
Allibiti da tanto interessamento, gli attivisti si sentirono al settimo cielo, quasi con le lacrime agli occhi, per lo storico avvenimento al quale stavano assistendo. Strette di mano, ammiccamenti e promesse di ogni specie non si riuscivano a contare. Addirittura alcuni “scouts senza scuorno” si impegnarono, con tanto di strette di mano, a voler risolvere diversi problemi che loro stessi avevano causato o che avevano fatto finta di non vedere quando erano all’opposizione.
D’un tratto, alcuni incauti attivisti un po’ diffidenti posero alcune domande agli scouts : “Perché solo adesso e non prima?” ; “Perché non parliamo di queste cose dopo il ballottaggio?”; “Come mai prima ci pariavate n’cuollo e adesso ci fate l’occhiolino?”; “Perché ti stai rimangiando le parole?”.
Presi alla sprovvista dalle domande “birichine”, gli scouts iniziarono a parlare di chiusura mentale degli attivisti, di stupida chiusura dialettica, di diffidenza. Addirittura qualche scout minacciò di un ipotetico futuro che potesse prevedere la chiusura e il non interessamento alle stesse tematiche che fino a qualche minuto prima lo scout condivideva totalmente.
Presi dalla paranoia totale, gli “scout senza scuorno” iniziarono a “SMERDIARSI” a vicenda al fine di sostenere che il vessillo da loro sostenuto era quello giusto e pulito.
Inorriditi da tutto ciò, gli attivisti si ricompattarono e all’unanimità giudicarono gli “scout senza scuorno” il peggio che potevano incontrare quel giorno di festa e si ripromisero che mai più avrebbero creduto alle promesse dei politici alla vecchia maniera.
Gli attivisti inoltre intuirono che i politici/scouts erano spaventati dalla loro funzione di comitato di cittadini liberi che vigilano sulle procedure amministrative nel rispetto della legalità e della trasparenza.
MORALE DELLA FILASTROCCA
Il Movimento 5 Stelle crede nei fatti e non nelle promesse da marinaio.