Isole Egadi, provincia di Altrove
Quest’anno, debellate le solite indecisioni ed esitazioni di rito, ho scelto la Sicilia come meta delle mie vacanze estive. Castellammare del Golfo, per la precisione, un grazioso paesino del trapanese pullulante di vigneti e fichi d’India. Tuttavia essere lì e non fare perlomeno una capatina allo splendido arcipelago delle Egadi, ad appena mezzora dal porto principale della città, sarebbe stata francamente una bischerata di inenarrabili proporzioni. Così, insieme con la mia cricca di accompagnatori, mi decido il penultimo giorno ad acquistare un ticket per il Paradiso. Dopo una chilometrica e mal gestita fila in coda al gruppo dei partenti, riesco finalmente a raggiungere lo sportello della biglietteria, dove però un’amara sorpresa m’attende: una delibera del Consiglio Comunale di Favignana (n. 13 del 28/05/2010, n.d.r.), la nostra destinazione prescelta, ha stabilito che per sbarcare sull’isola sarà necessario corrispondere un “contributo d’ingresso pari a un euro (€ 1,00)”, importo da addebitarsi direttamente sul tagliando d’andata (leggi qui). Tutto questo a seguito di fantomatiche migliorie apportate al territorio: pulizia coste, arredo urbano, implementazione di servizi e via discorrendo. Ora, pur ammettendo la veridicità e l’effettività di tali interventi, non si vede onestamente il motivo per cui un cittadino nonché regolare contribuente italiano debba sborsare anche solo un centesimo per accedere ad un’area sottoposta alla legislazione di Stato. La verità è che siamo di fronte all’ennesima speculazione turistica “allo Stivale”, una logica secondo cui anche la bellezza è merce ed occasione di selvaggio arricchimento. D’altronde, che volete farci, sempre in Italia siamo, sebbene in provincia di Altrove.